Cosa fa un Web Designer e cosa lo rende unico? Scopriamolo in questa intervista “a tu per tu” con Gabriele Cometa

Cosa fa un web designer

Riepilogo

Cosa fa un web designer? Si occupa di realizzare l'aspetto visivo e il coinvolgimento degli utenti sui siti web attraverso l'usabilità.

In questo articolo

Cosa fa un web designer e perché oggi è così importante all’interno di una web agency?

La risposta sembrerà banale eppure, in un mercato in continua espansione che richiede competenze sempre più aggiornate, non lo è affatto! Cosa fa un web designer? Il web designer è colui che progetta le pagine di un sito web, è il meccanico specializzato che si occupa di:

  • verificare il funzionamento tecnico del sito;
  • curare l’aspetto grafico di ogni pagina e sezione;
  • coinvolgere gli utenti che ci navigano (curando la User Experience)

Come si può intuire, il web designer ha due anime che coesistono: una tecnica, che si concretizza nella realizzazione di pagine web di qualità, e una creativa che si sviluppa nelle sezioni puramente grafiche, generando siti accattivanti e che puntino ad avere un eccellente impatto visivo.

Inoltre, il web designer è anche un ideatore in grado di gestire progetti complessi avvalendosi di competenze relative alla comunicazione digitale, all’usabilità e all’accessibilità.

In sintesi, è colui che celebra l’unione indissolubile tra il design e la semplicità di navigazione dell’utente. 

Oggi, ti facciamo conoscere Gabriele Cometa, professionista nel settore, membro del team Larry e che, nonostante sia capitato in un gruppo tutto al femminile, si difende alla grande.

Immaginiamo che a condurre l’intervista sia Larry.

Di seguito troverai tantissimi consigli pratici per iniziare ad entrare passo passo in questo mondo. Potrai anche solo approfondire cosa fa il web designer e scoprire come può essere utile per la tua azienda.

Ad oggi, le professionalità che ruotano attorno al Marketing e alla Comunicazione sono ancora poco chiare al grande pubblico: per questo motivo siamo qui per mettere in luce il valore aggiunto di ogni componente del team.

L’abbiamo già fatto precedentemente con l’intervista a Cindy Pedone, la nostra illustratrice, oggi lo facciamo con Gabriele, e a seguire lo faremo con tutta la squadra di Larry.

Il nostro motto? Dimostrare valore e competenza mettendoci sempre entusiasmo e passione!

Lasciamo la parola a Larry

Larry: “Ciao Gabriele, partiamo da una domanda “facile facile”. Come nasce la tua voglia di gridare al mondo intero “voglio diventare un web designer”?

Gabriele: “Sulla mia “vocazione” ci sarebbe molto da raccontare.

Ho iniziato a fare questo lavoro un po’ per gioco e un po’ per esigenza. Ho sempre amato il mondo della grafica! Questo mi ha portato a utilizzare, spesso per pura curiosità, programmi come Illustrator e Photoshop.

In passato sono stato anche un freelance e mi sono occupato di social media marketing e di campagne pubblicitarie

Ben presto, però, mi sono reso conto che le piccole e medie imprese con cui avevo a che fare, prima dei social e delle sponsorizzate, avevano bisogno di un nuovo sito web.

Così, mi sono specializzato nella creazione di siti web senza l’uso del codice sorgente (o linguaggio di programmazione).

Ho potuto sperimentare il mio lavoro senza l’utilizzo del codice attraverso i CMS, come il famoso WordPress che, accompagnato dall’uso di un visual page builder – come ad esempio Elementor (plugin di WordPress) – possono dare dei risultati strabilianti!

Come? Partendo da pagina bianca, proprio come farebbe un programmatore, ma sfruttando la tecnologia drag and drop (clicca e trascina) per inserire nella pagina sezioni, colonne e moduli che ti consentono un livello di personalizzazione assoluto. Hai bisogno di aggiungere un testo, un’immagine o un modulo di contatto (solo per citarne alcuni)? Con un page builder puoi e visualizzi il risultato in tempo reale.

Ci tengo a precisare una cosa: questi strumenti, senza un gusto grafico avanzato, non avrebbero la stessa resa! Mi hanno detto spesso di saperci fare e ovviamente lascio sempre loro il giudizio finale”.

Tendenze e implementazioni

Larry: “In che modo rimani sempre aggiornato sulle ultime tendenze o implementazioni”?

Gabriele: “Spesso questo aspetto viene sottovalutato.

Oggi, il modo migliore per restare al passo con le nuove tendenze è tenermi sempre in contatto con chi fa il mio stesso lavoro: all’atto pratico, tutti i giorni sono alla ricerca e osservo i lavori che fanno i miei colleghi più bravi. C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare!

In tal senso, i web designer sono spesso e volentieri dei veri e propri influencer. Lascia che mi spieghi meglio.

Moltissimi di loro hanno profili Behance seguitissimi (una sorta di social portfolio che mette a disposizione una bacheca totalmente personalizzabile), sui quali postano giornalmente lavori e progetti.

Anche Instagram è un social utilissimo per chi vuole restare aggiornato, con pagine da centinaia di migliaia di follower che pubblicano ogni giorno post informativi sulle nuove tendenze del web design, focalizzandosi su consigli e tips utili (vi basta cercare “web design” su Instagram e vi appariranno i migliori account del settore).

Inoltre, sono loro stessi che re-postano i contenuti di svariate web agency sparse per il mondo: direi che non c’è un modo migliore per essere ispirato ogni giorno”!

Miti da sfatare

Larry: “C’è qualche mito da sfatare relativamente al mondo dei web designer”?

Gabriele: “Il web designer è ancora un profilo non troppo conosciuto: di solito la mia professione viene semplificata all’ennesima potenza pensando che sia semplicemente qualcuno che “fa i siti web”. Questo perché si ha un’idea veramente sommaria di ciò che il web designer è in grado di fare.

Il web designer non può essere considerato un semplice esecutore, anzi, è tutt’altro: dovrebbe essere la mente dietro a un progetto web.

In effetti, il web designer non dovrebbe essere anche un web developer. In un mondo ideale, le due figure dovrebbero lavorare a quattro mani sulla creazione di un sito web:

  • Il web designer dovrebbe occuparsi della fase iniziale di analisi, del rapporto con il cliente per comprenderne le esigenze e gli obiettivi. In più, dovrebbe realizzare un mockup del sito seguendo i principi base della UX.
  • Il web developer dovrebbe mettere in pratica quanto fatto dal web designer creando il sito in codice.

Ad oggi, però, con l’avvento dei CMS non è più necessario creare i siti web partendo dal codice (ad eccezione di progetti nei quali il committente richiede funzioni complesse e strutturate. In questi casi, non c’è alternativa all’uso del codice!).

La figura del web designer quindi, si occupa anche della creazione del sito, utilizzando software CMS”.

L’evoluzione

Larry: “Quali cambiamenti hai riscontrato nella tua professione nel corso del tempo? Come si è evoluta la figura del web designer”?

Gabriele: “La figura del “nuovo” web designer deve essere anzitutto un esperto di User Experience (UX), deve cioè trovare il modo per rendere bello e interessante il contenuto di un sito ma soprattutto utile a chi ci naviga.

L’obiettivo primario della UX è proprio questo: mantenere sempre alto il coinvolgimento e l’interesse dell’utente.

Bisogna far sentire l’utente coccolato, accompagnandolo in un percorso di navigazione che lo porti ad eseguire un’azione finale (come ad esempio: contattare l’azienda, iscriversi alla newsletter, acquistare).

In caso contrario, l’utente lascerà per sempre il sito.

Inoltre, oggi il web designer deve assolutamente avere delle ottime basi di grafica e conoscere i principi della SEO focalizzandosi sulla scelta dei page title, posizionamento degli H1, H2, H3, H4, ecc.

Avere queste competenze non è scontato, anzi il più delle volte sono considerate dei plus che rendono il mio ruolo più completo e, in un certo senso, più complesso”.

Il valore aggiunto

Larry: “Cosa pensi ti possa rendere unico? Qual è il tuo valore aggiunto”? 

Gabriele: “Sicuramente la scelta di non utilizzare template preimpostati o i classici “temi” offerti dai maggiori CMS in circolazione, significa possedere una grande padronanza degli strumenti.

Questo mi permette di essere completamente “libero” lasciando spazio alla mia creatività, sempre preceduta da un’analisi approfondita delle esigenze specifiche del cliente. Quindi, dico assolutamente sì alla creatività e all’estetica ma che siano sempre supportate da una strategia, un visual e un copy che convertano”.

Il Neurobranding

Larry: “Come può, il neurobranding, influire sulle scelte del web designer”?

Gabriele: “Qui si apre un mondo per moltissimi ancora inesplorato.

Il neurobranding e i suoi principi sono di fondamentale aiuto nella strutturazione di un sito web che abbia lo scopo primario di generare conversioni, ossia far compiere un’azione all’utente.

Provo a spingermi oltre, elencandoti i 6 principi base del neurobranding e spiegandoti anche come applicarli.

  • Reciprocità: dai qualcosa di valore al lettore e lui sarà più propenso a dare qualcosa in cambio a te. Es. Lead magnet: regala un e-book al tuo cliente ricevendo in cambio i suoi contatti che potrai sfruttare in seguito per costruire una relazione e una community di affezionati.
  • Coerenza: sii il più possibile coerente nella tua strategia online. Promozioni ad hoc, immagine coordinata, comunicazione dei tuoi principi lavorativi e valori aziendali sono gli strumenti chiave!
  • Riprova sociale: i nuovi utenti che atterrano sul tuo sito web saranno più propensi a richiedere informazioni o a fare acquisti sul tuo shop online se mostri loro quanto sono contenti i tuoi clienti (ad esempio, metti in evidenza le recensioni positive che ricevi).
  • Simpatia: racconta qualcosa di te nelle pagine del tuo sito, svela qualche aneddoto, renditi umano. Questo legherà il tuo lettore e gli risulterai più “vicino”.
  • Autorevolezza: Costruisci un’immagine autorevole di te o del tuo brand, comunica in che modo lavori e quali titoli o riconoscimenti hai ricevuto. Per sua natura, l’uomo tende a fidarsi e a comprare da chi considera “esperto” in uno specifico campo.
  • Scarsità: Crea offerte a tempo sul tuo sito web o realizza la vendita di un prodotto esclusivo o in serie limitata: le tue conversioni aumenteranno”!

Il Metodo Larry

Larry: “So per certo che ci hai riservato una sorpresa, non è vero”?

Gabriele: Caro Larry, non ti sfugge proprio niente! La mia sorpresa è raccontare il Metodo Larry che “utilizzo” tutte le volte che inizio a costruire un sito da una pagina bianca.

  1. Briefing con il cliente e gli stakeholder: in questa fase raccolgo quante più informazioni possibili: esigenze, sogni, esperienze passate, obiettivi futuri.
  2. Analisi del mercato: in questa fase mi butto a capofitto nello studio della concorrenza, delineando a menadito il cliente modello che dobbiamo andare a “colpire” (quali sono le buyer personas?). In più, scelgo gli strumenti più adatti da utilizzare per ottenere una performance ottimale (scelgo quale CMS e quale visual page builder utilizzare).
  3. Creazione del sito: questa è la fase per me più divertente. Quella in cui mi metto all’opera praticamente. Mi lancio senza paracadute per osare quel tanto che basta per creare un lavoro in linea con le mie aspettative e con quelle del team.
  4. Presentazione finale: beh, questa è la fase dei complimenti. Di solito ci guardiamo negli occhi, sorridiamo e siamo già pronti per il prossimo cliente”.

Larry: “Grazie Gabriele, per queste perle davvero interessanti: sono un tesoro che custodiremo“.

Gabriele: “Larry grazie mille a te per avermi dato la possibilità di esprimere la mia personalità attraverso il lavoro che svolgo ogni giorno, sempre con un pizzico in più di precisione e passione! Colgo l’occasione per invitare tutti a visitare il sito di Larry Agency che ho curato dall’inizio alla fine”!

Larry: Wow! Ora sei tu che mi lanci degli assist! Direi che chiunque abbia curiosità sul mondo dei web designer o abbia voglia di approfondire alcuni aspetti nello specifico, può contattarci direttamente qui!

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