Loghi famosi e dove trovarli: la storia di Chupa Chups
Di storie sui loghi famosi è pieno il web. Ce n’è una, però, che ci piace particolarmente e che consideriamo tra le migliori storie di Branding in assoluto, non solo perché coinvolge uno degli artisti più influenti del ‘900, ma anche per la straordinaria spontaneità e genialità con cui si è svolta.
All’inizio c’era Lolly Pop
Il primo Leccalecca, un disco piatto di zucchero poggiato su uno stecco, fu inventato nel 1908 dall’americano George Smith, proprietario di una società dolciaria. Questo Leccalecca fu registrato nel 1931 con il nome inglese di lollipop, un nome preso da una corsa di cavalli, la Lolly pop per l’appunto.
In seguito a questo avvenimento, il pasticcere spagnolo Enric Bernat ebbe l’intuizione di trasformare queste caramelle tanto amate dai bambini e non solo, in palline su stecco in modo tale che potessero essere gustate senza il rischio di toccarle e sporcarsi le mani, ma soprattutto portate alla bocca in un solo gesto. L’idea era simile ad “un pallone che entra in porta”; così Bernat decise di chiamare il prodotto GOL.
Da Lolly Pop a Chupa Chups
Tuttavia, Bernat non era del tutto soddisfatto di questa scelta e non si arrese. Si rivolse, piuttosto, ad un’agenzia di comunicazione, che trovò subito il nome vincente: CHUPS, ispirato dalla parola catalana CHUPAR, “succhiare“.
Per renderlo più “giocoso” e soprattutto sonoro, decisero successivamente di chiamarlo CHUPA CHUPS, e il marchio venne registrato a Barcellona nel 1961, logo compreso.
Bernat, diventato un vero e proprio imprenditore e mentre si godeva il grande successo del suo prodotto, ragionava su come poterlo rendere ancora più accattivante. Sapeva che era necessario un intervento importante, e chissà, magari di uno dei più importanti artisti surrealisti del ‘900.
La storia del logo Chupa Chups e Salvador Dalì
Bernat non esitò un istante e decise di contattare il suo caro amico Salvador Dalì, che durante un pranzo con il pasticcere spagnolo, iniziò a scarabocchiare qualche idea su una pagina di giornale.
L’artista, nel giro di un’ora, consegnò su carta il nuovo logo di CHUPA CHUPS: una margherita gialla con bordi rossi, un mix di simboli e segni semplici, legati alla spensieratezza, all’allegria e al contesto storico degli anni ’70 (se consideriamo la cultura hippie e i “figli dei fiori”).
Dalì suggerì a Bernat di posizionare il logo sulla parte superiore dell’incarto per valorizzarlo al massimo.
L’interpretazione di Dalì conquistò immediatamente l’imprenditore, consapevole che da quel giorno del 1969 (e sino ai giorni nostri) il suo prodotto sarebbe diventato un BRAND di successo.
Accade così che un semplice fiore, nato dal genio dell’artista surrealista Dalì, è riuscito a diventare iconico, riconoscibile e senza tempo.
Per questo motivo, quella che abbiamo appena raccontato è una delle migliori storie di Branding e Rebranding efficace e di grande ispirazione. E poi, quando c’è l’arte di mezzo nel Marketing, non si può che restare estasiati.
Se questa storia legata ai loghi famosi ti è piaciuta e stai pensando di intraprendere un percorso di Branding, contattaci e ne parliamo di fronte a una tazzina di caffè!